SECONDA PARTE
DEL TRITTICO STORICO
A CURA DI BAFFO
Proseguendo il discorso iniziato la scorsa settimana, il Derthona nella stagione 1922/1923, partecipa al campionato di Prima Divisione, il massimo torneo nazionale.
Tra mille difficoltà organizzative e di inesperienza, i tortonesi alternano buone prestazioni ad altre un po' più opache. Ad ogni vittoria la stampa cittadina esplode in incoraggiamenti ed elogi. Ma sono le sconfitte a lasciare un segno profondo non tanto per il risultato in sè, quanto per il modo in cui vengono subite.
Dopo una sconfitta in casa juventina (eh si, quell'anno si giocò anche contro la Juventus), "Il Popolo" di Tortona scrisse: "Non facciamo nomi, no, ma vi diciamo di lasciare le vostre beghe personali in disparte: quando giocate, deve essere uno scopo solo quello che vi guida: lo sport sinceramente fatto per tenere alto il nome di Tortona che soffre per voi, che gioisce per voi...".
E' curioso constatare che a distanza di più di 90 anni, le cose sembrino proprio non essere cambiate e fra un sorriso e un po' di amarezza, sembra che il calcio a Tortona si sia fermato a quel tempo.
Nonostante tutto il Derthona in quel campionato riuscì a togliersi delle buone soddisfazioni: l'8 aprile 1923 i bianconeri affrontano al campo Fornaci l'Udinese. La squadra friulana l'anno prima giocò la finale di Coppa Italia, e la perse contro il Vado, nostra avversaria in questi ultimi campionati.
Il giornale "La Stampa", di quella partita scrisse: "Derthona batte Udine (5-0) Tortona, 9, mattino I baldi
concittadini, specialmente nel secondo tempo, non hanno avuto grande difficoltà a dimostrare la loro superiorità sugli ospiti che giuocarono con squadra incompleta per tutto il tempo, cioè con
dieci uomini. Il match, arbitrato da Crivelli di Milano, comincia alle ore 15 dimostrando subito una netta superiorità del Derthona che segna al 7' minuto con Crotti su passaggio di
Belloglio (in realtà è Bellolio, ndr). La ripresa vede un continuo bombardamento contro la porta degli udinesi
che viene violata al 2' minuto da Belloglio. Lo stesso giuocatore segna imparabilmente al 18' minuto. Alle 16,22 un forte tiro di Crotti viene deviato sempre dal palo ma tre minuti dopo Gianelli
segna su di una ben combinata discesa in linea il quarto goal. Si ha una reazione degli udinesi che non ottiene alcun frutto sinché il Derthona prendendo nuovamente il sopravvento riesce a
segnare una quinta volta per merito di Crotti. Dell'Udine ottima la difesa; il Derthona giuocò con grande accanimento ed entusiasmo".
Questa fu la vittoria più netta che il Derthona riuscì ad ottenere nei due campionati giocati in quella che sarebbe l'attuale serie A, nel 1922/1923 di cui si sta parlando, e due anni dopo nel 1924/1925. La domenica successiva il bianconeri giocarono contro il Rivarolo di Genova, ma l'incontro è disputato in un'atmosfera di intimidazione ai danni dei tortonesi chesi trovarono di fronte a un dilemma: o la sconfitta o le legnate dei tifosi liguri.
Il portiere Gambuti deve abbandonare il campo per ripetuti... calci all'inguine, Rabaglio lo segue colpito da un formidabile pugno in un occhio. In questa sfida da far-west i tortonesi sono sconfitti per 4 a 1. Dopo questa gara il Derthona batte ancora in casa il Modena e conquista in trasferta un pareggio con lo Spezia nell'ultima partita di campionato. Proprio bianconeri e spezzini piazzandosi quartultimi in classifica a pari merito, il 1 luglio 1923 si affrontano in uno spareggio che avrà del rocambolesco.
Il campo scelto per questa sfida fu lo stadio Marassi di Genova. Tortonesi e spezzini avevano dimostrato di equivalersi, ma nessuno avrebbe immaginato che ne sarebbe sortito un incontro probabilmente degno di entrare nel "Guinness dei primati" come la partita di calcio più lunga mai giocata... ma di questo ne riparleremo il primo di luglio.
BAFFO (e un po' di Derthona Anno 90)
