Cari amici e soci,
scrivo questa nota per chiarire una vicenda di cui mi assumo piena e personale responsabilità.
Il 22/05 una delegazione di Noi Siamo il Derthona ha incontrato il curatore fallimentare del Derthona fbC 1908, dr. Lugano, al fine di verificare la possibilità e le modalità di acquisizione della collezione di trofei della società in fallimento, per cui non era ancora pervenuta alcuna offerta. A seguito dell'incontro, abbiamo inoltrato formale richiesta al curatore il 24/05.
Il giudice fallimentare Dr. Mela ha autorizzato la vendita della collezione di trofei della società fallita a Noi Siamo il Derthona, con provvedimento autorizzatorio datato 6 giugno.
Come potete leggere, la legittimità della richiesta era stata riconosciuta grazie al fatto che Noi Siamo il Derthona è rappresentativa della tifoseria, è unica licenziataria del marchio del Derthona FbC 1908 ed ha come obbiettivo di integrare la collezione di trofei nella raccolta di cimeli che si intende esporre in un punto museale a disposizione dell'intera cittadinanza.
Secondo quanto concordato con il curatore, non restava altro che dare esecuzione al provvedimento di vendita con la consegna dell'offerta (€ 300) e concomitante ritiro dei trofei, con data già fissata per venerdì 16/06 (comunicazione datata 08/06). Avremmo preferito una data precedente, ma a causa dei molteplici impegni del curatore si concorda per quel venerdì, come atto di cortesia nei suoi confronti. Il 10/06 diamo notizia dell'avvenuta assegnazione, convinti della felice conclusione della vicenda: un altro pezzo di Derthona ritorna in mano ai legittimi destinatari, i tifosi.
Tutto a posto?
No, perchè il curatore, illustrandoci la procedura e modalità di offerta, si era "scordato" di comunicarci dell'esistenza di un termine di dieci giorni entro cui il provvedimento di vendita, prima di poter divenire esecutivo, può essere revocato, in caso di ricevimento di un'offerta maggiore.
Questa "dimenticanza" ci è stata fatale, perchè, guarda caso, proprio dopo l'apparizione della notizia, il curatore ci informa di aver ricevuto un'offerta superiore (PEC del 13/06), quindi procede a fare istanza di revoca della vendita, autorizzata dal giudice il 20/06.
Poichè "la legge non ammette ignoranza", è stata un'ingenuità da parte nostra dare notizia prima di aver "in mano" i trofei, ma è anche vero che ci siamo fidati del curatore proprio perchè "ignoranti" in materia e assolutamente in buona fede. Così ora i trofei verranno messi all'asta com procedura pubblica e assegnati a chi offrirà di più.
Cos'ha ottenuto il furbissimo "maggior offerente", che fino alla notizia delle nostre intenzioni non aveva mosso ciglio?
Sicuramente un bel ritardo nella messa a disposizione dei trofei, perchè la procedura di asta prevede tempistiche lunghe. Altrettanto certo è che non vi saranno grandi benefici per i creditori del Derthona FbC 1908, perchè la somma ricavabile permetterà, in ogni caso, di recuperare una frazione minuscola del monte debitorio. Di fatto, soldi buttati via, sia da parte di chi si vedrà assegnare i trofei (e nel nostro caso sarebbero sottratti alle disponibilità per le inziative benefiche e di divulgazione socio-culturale da sempre promosse da Noi Siamo il Derthona), sia da parte di tutti i cittadini per la messa in opera da parte dell'amministrazione giudiziaria della procedura di asta. Complimenti.
Qualunque sia la base d'asta, intendiamo procedere a rilanciare un'offerta per i trofei del Derthona FbC 1908, perchè per noi hanno un valore simbolico e storico inestimabile, e per evitare che l'arroganza di chi pensa di "comprare" la passione, con ogni mezzo, abbia la meglio.
NON CI AVRETE MAI!
Andrea Freddo