Mentre la sfida attuale tra Derthona e Novara slitta di due settimane, al 23 gennaio, continuiamo la storia dei precedenti tra le due formazioni con la seconda puntata (qui trovate la prima https://www.nsderthona.org/2022/01/04/derthona-novara-la-storia-di-una-sfida-antica-1-di-3/).
Puntata 2 (di 3) - 1969-82, scontri agli antipodi
12/10/1969, Serie C, Derthona-Novara 1-0
Nel secondo dopoguerra, i percorsi di Derthona e Novara si distanziano notevolmente: mentre i Leoni attraversano un periodo buio e dopo tre campionati in serie C, sprofondano nelle competizioni regionale, il Novara si consolida nelle massime categorie negli anni '50 e '60, con un solo triennio di parentesi in terza serie (retrocessione per tentato illecito sportivo).
Alla fine degli anni '60, avviene però la congiunzione tra lo zenit del Derthona, che nella stagione 1968-69 conquista l'agognata promozione in serie C (la storia di quegli anni è raccontata qui https://www.youtube.com/watch?v=NlB-pbMJMKg Derthona Story seconda stagione - Anni 1968-1973 ) e il nadir del Novara, che retrocede in terza serie nel 1967-68.
Si arriva quindi ai nastri di partenza della stagione 1969-70 con la "matricola" Derthona che si ritrova ad affrontare squadroni come Padova, Pro Patria, Udinese, Venezia, Triestina e, appunto, Novara, ma è carico di entusiasmo per il continuo crescendo delle annate precedenti, culminate con la promozione, poco dopo aver festeggiato con il sessantesimo della società.
Da sinistra, in piedi: Gorla, Profumo, Muratori, Nordio, Gastaldi; accosciati: Barciocco, Colondri, Cella, Moro, Cazzola, Vignolo
Alla fine degli anni '50 era stato costruito il nuovo stadio sulla collina del Castello, intitolato a Fausto Coppi e progressivamente dotato di tribuna, gradinata e, per contenere il pubblico in aumento, curve in tubolari dietro le porte approntate proprio per il campionato di serie C.
Il Novara è invece reduce da una stagione considerata interlocutoria, ottavo posto in serie C nel 1968-69, che intende immediatamente riscattare per tornare nel "calcio che conta".
L'impatto dei Leoni con la categoria è pesante: gli uomini di Ubaldo Narducci subiscono una netta sconfitta alla prima giornata nel derby con i grigi dell'Alessandria davanti a un pubblico record di 6.000 spettatori, poi altre due debacle (a Trieste e in casa con la Biellese) seguite da un pareggio a Rovereto: un solo punto in quattro giornate, media da retrocessione sparata, con l'aggravante di non aver ancora realizzato nessuna rete. Alla quinta giornata arriva al Coppi il Novara, che è partito lentamente rispetto alle aspettative (quattro punti).
Alla vigilia del match, quindi, si presentano due formazioni accomunate dalla volontà di riscatto, ma con i Leoni che devono dimostrare di non essere una squadra materasso, mentre il Novara deve ancora esprimere appieno il potenziale di candidata alla vittoria finale.
La tattica dei Leoni è chiara fin dall'inizio: difesa granitica (con Gastaldi sugli scudi, in grande forma), centrocampo impegnato a interrompere le trame dei più tecnici novaresi, lanci lunghi per sfruttare la velocità in attacco delle ali Nordio e Cogliandro.
Al 17' il Derthona passa, inaspettatamente, in vantaggio.
Uno scatenato Nordio sfugge al giovane terzino novarese Carlet (da poco convocato nella nazionale under 21) e viene trattenuto in area di rigore. L'arbitro, Pinotto di Roma, decreta il penalty, che viene affidato a Galli.
Il saronnese Silvano Galli è una delle novità dell'undici tortonese: centravanti di manovra (oggi si direbbe "falso nueve"), con il Novara gioca probabilmente la sua miglior partita della stagione, facendo l'elastico tra il centrocampo e l'attacco. Proveniente da esperienze in serie B e C (Catanzaro e Pro Patria), verso la metà dell'anno calcistico subirà un infortunio e poi avrà meno spazio.
Nell'occasione, realizza prepotentemente il rigore e il Coppi esplode di gioia.
Il Novara non ci sta e preme alla ricerca del pareggio, che sembra cosa fatta al 32'.
Rigore anche per gli ospiti, per un fallo di mano di Romanini in area. Si incarica della realizzazione Pier Luigi Gabetto, figlio di Guglielmo Gabetto centravanti del Grande Torino e deceduto nella tragedia di Superga, ma colpisce clamorosamente il palo esterno e la palla esce, tra lo sconforto dei numerosi tifosi giunti da Novara.
Nel secondo tempo la spinta dei blu si affievolisce man mano contro il "muro" difensivo eretto dai bianconeri con l'attenta regia di capitan Gorla. Addirittura, i Leoni rischiano di raddoppiare in contropiede con Cogliandro, lanciato a rete di fronte al portiere Felice Pulici, da cui viene stoppato in uscita disperata.
Alla fine matura la prima vittoria in serie C, è festa grande per i tifosi tortonesi che si rendono conto come la propria squadra non sia una Cenerentola, che la salvezza è possibile, se si è riusciti a battere la corazzata Novara allenata da Carlo Parola, capitanata dal "mitico" Giovanni (Nini) Udovicich (516 presenze in maglia blu, record assoluto), con in porta Felice Pulici, che qualche anno più tardi vincerà lo scudetto con la Lazio.
A fine stagione, Derthona salvo all'ultimo respiro e Novara promosso in serie B. Le strade di Novara e Derthona tornano a separarsi.
07/03/1982, Serie C2, Derthona-Novara 1-2
Nella stagione 1981-82 arriva la prima (e unica) sconfitta casalinga con il Novara. Negli anni '70 le due formazioni non hanno più modo di confrontarsi, perché il Novara nel primo quinquennio è stabilmente in seconda serie, mentre il Derthona lotta in serie C. Nella seconda parte della decade i Leoni retrocedono in serie D e infine accedono, con il terzo posto conquistato in serie D nel 1977-78, alla neonata serie C2, mentre il Novara è inserito in serie C1, fino alla retrocessione in C2 del 1980-81. Quella retrocessione rappresentò l'inizio di un ventennio in cui il Novara non riuscì più a conquistare la terza serie, con l'unica eccezione del campionato 1996-97 (conclusosi con l'immediata retrocessione in C2), nonostante numerosi sforzi e tentativi infruttuosi. Il primo di questi è proprio nella stagione 1981-82. La stagione dei blu non parte benissimo, dopo una serie di sconfitte l'allenatore Vittorino Calloni viene esonerato a novembre e sostituito da Enzo Galbiati, che prova a raddrizzare il cammino dei novaresi.
Il Derthona, dopo un'annata conclusa con una sofferta salvezza, decide di affidarsi a un nuovo allenatore, Carlo Soldo, ex-giocatore milanese di nascita, che aveva cominciato la sua carriera proprio con il Novara, proseguendo poi con Varese, Inter e Lazio. Nella stagione precedente aveva allenato a Casale, in C1, ma la stagione si era conclusa con la retrocessione dei nerostellati. La squadra è rinnovata, con l'arrivo del talentuoso attaccante Alessandro Quagliaroli (dall'Asti), la conferma di Fulvio Simonini (che poi sarebbe diventato una bandiera del Padova), il ritorno di Maurizio Gabbana e Renzo Semino, l'esordio del giovanissimo Claudio Gabetta.
Il cammino dei bianco-neri è di nuovo sofferto, con alti e bassi, mentre la classifica corta non fa dormire sogni tranquilli ai tifosi. La partita con il Novara arriva in un momento decisivo del campionato: il Derthona è reduce da una serie di risultati negativi, soprattutto in casa, ed è ormai in piena lotta per la salvezza, mentre il Novara si sta rilanciando, in vista del rush finale per le prime posizioni.
Al Coppi i Leoni si battono con vigore, ma i più esperti novaresi lasciano sfogare i locali, per poi punirli inesorabilmente con ficcanti azioni di rimessa. Al 33' il centravanti novarese Severino Zanotti dà prova delle sue qualità, colpendo un cross nonostante la pressione di Francesco Mura (che poi allenerà HSL Derthona nell'anno della ripartenza in Prima Categoria) e Maurizio Gabbana, infilando Piacentini. Il pareggio, realizzato da Alessandro Quagliaroli su rigore per un fallo ricevuto dallo stesso in area, al 27' del primo tempo, è illusorio e dura solo sette minuti: è il tempo che serve al bomber Zanotti per "bucare" nuovamente la difesa tortonese e riportare in vantaggio i blu, questa volta definitivamente.
Alla fine della partita divampano feroci polemiche tra i tifosi, con richiesta insistita di dimissioni per Carletto Soldo, che viene invece riconfermato dalla società.
Al termine del campionato, Novara terzo in classifica finale (Carrarese e Pro Patria promosse in C1) e Derthona salvo in extremis, grazie alla classifica avulsa, rispetto ai pari punti Virescit Boccaleone e Imperia.
L'anno successivo non si ripete l'incontro, perché il Novara è inserito nel girone B, mentre il Derthona continuerà nel girone A della serie C2.
A Tortona arriverà ad allenare i bianconeri il "messicano" Angelo Domenghini, e sarà tutta un'altra storia!